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Petizione:

INCHIESTA 'WHY NOT', GUERRA TRA PROCURE, VICENDA DE MAGISTRIS E FORLEO: INTERVENGA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO

 

L'associazione “CITTADINI ATTIVI”, rivolge il seguente appello al Presidente della Repubblica Italiana affinché intervenga sui casi "FORLEO" e “DE MAGISTRIS" e sulla guerra in atto tra le procure di Salerno e di Catanzaro a seguito dell'inchiesta “Why not” avviata dal pm Luigi De Magistris ed invita tutti i cittadini italiani a sottoscriverlo. Le firme raccolte saranno inviate al Presidente della Repubblica.

La vicenda: un pubblico ministero, il sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris, indaga - tra gli altri anche illustri personaggi politici, parlamentari e non, di entrambe le coalizioni - in un filone dell’inchiesta denominata "Why not". Il Guardasigilli del tempo, on. Clemente Mastella, reagì inviando gli ispettori ministeriali a verificare il lavoro del pm De Magistris e chiedendo al Consiglio Superiore della Magistratura di prendere provvedimenti nei confronti del magistrato. Il CSM prendette tempo per la decisione.

Sabato 19 ottobre 2007 venne resa pubblica l’iscrizione, nel registro degli indagati, del Guardasigilli Mastella ed il risultato fu che tempestivamente, troppo tempestivamente, il capo della Procura Generale di Catanzaro, diretto superiore di Luigi De Magistris, avocò a sé l'inchiesta in questione.

Luigi De Magistris, a questo punto, rilevò la "fine dello stato di diritto" in Italia dal momento che l'indipendenza della magistratura dalla politica venne schiacciata in questo modo. In seguito il CSM tolse tutte le inchieste al pm De Magistris assegnandole alla procura di Salerno. Il pm De Magistris fu trasferito alla procura Di Napoli.

Recentemente le procure di Salerno e Catanzaro sono state oggetto di una guerra incrociata condita da avvisi di garanzia inviati a magistrati delle due procure e dal reciproco sequestro della documentazione, in originale, relativa alle inchieste del pm De Magistris unita ad interrogatori istruiti a magistrati supposti collusi con il malaffare. Una sconcertante vicenda mai accaduta in questo ultimo periodo democratico post bellico del nostro Paese.

Questa la vicenda, che, apparentemente non ha bisogno di commenti, essendo, purtroppo, chiarissima la situazione. Ma la storia comincia adesso.

Ovvia la nostra solidarietà al pm Luigi De Magistris che qui ribadiamo alla luce anche delle sue dichiarazioni : “la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Questo è evidente. Poi è anche la conferma di come una parte del potere giudiziario sta dentro il sistema. Una parte della magistratura è funzionale a certi sistemi oggetto di investigazioni”. Solidarietà per un Magistrato che da tempo è preso di mira da molteplici pezzi della politica bipartisan, maggioranza ed opposizione insieme.

Stiamo inoltre assistendo ad un attacco formidabile alla democrazia, mai registrato prima in epoca repubblicana, fondata sulla divisione dei poteri e qui calpestata orribilmente. Garante di tutto ciò dovrebbe essere il presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Lo invitiamo perciò, nel suo ruolo istituzionale di garante della costituzione Italiana e dei suoi principi fondativi, a prendere posizione a tutela del lavoro svolto da qualificati magistrati quali sono Luigi De Magistris e Clementina Forleo ed a tutela dell'integrità e dell'indipendenza violata della magistratura.

Ricordiamo che l’art. 104 della costituzione italiana così recita: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica.”

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Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati