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n. 1049 del 18/03/2007

SUPER STIPENDI PER POLITICI, MA GLI ANZIANI?

Il governo Prodi, dopo molte traversie, ha ottenuto la fiducia del Senato. Debbo dire che l'avvenimento ha trovato l'elettorato del tutto indifferente alla notizia, non perché approvi o non approvi l'operato di questo governo, ma semplicemente perché, indipendentemente da coloro che governeranno le sorti di questo Paese, sente le istituzioni tutte a cominciare dai due rami del parlamento e quindi del governo in carica lontano dal ricercare di risolvere i problemi di ogni ordine che affliggono la comunità nazionale.

Gli ultimi avvenimenti scandalistici, se ce n'era bisogno, hanno messo in evidenza (vedi Calabria tanto per citare il più recente) che i detentori del "potere", anche settoriale, hanno una sola aspirazione che è quella di arricchirsi rapidamente depredando le già scarse risorse che dovrebbero essere investite per migliorare strutture e servizi di interesse comune.

I parlamentari di cui sono noti stipendi, indennità e quant'altro, ignorando volutamente le condizioni economiche in cui versano da molti anni i pensionati assai anziani, non hanno preso nemmeno in considerazione con la nuova finanziaria di attenuare il provvedimento iniquo (1993) concordato dal governo d'epoca con i sindacati abolendo l'automatismo che aggiornava di anno in anno le pensioni agli aumenti contrattuali concessi ai dipendenti in servizio.

La mancata "riparametrazione" delle pensioni a sentire il segretario generale della Cisl Bonanni ha comportato un depauperamento delle pensioni di almeno il 30% di colore i quali ovviamente erano già pensionati nel 1993. Concludendo questa è una delle tante lagnanze rivolte da una decina di milioni di persone alla classe politica dirigente.

Elio Andreutto, Referente Padova Circoscrizione 1


Il Gazzettino, 11.03.2007


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