CITTADINI ATTIVI
sito ufficiale della libera associazione di liberi cittadini
CITTADINI ATTIVI per la democrazia e la giustizia
CITTADINI ATTIVI: SCRIVICI per dire la tuaPer ricevere le nostre comunicazioni

HOME PAGE

Home

Aggiungi ai preferiti

SOSTIENICI

Modalità di Sostegno

Modulo di Sostegno

VI SEGNALO

» COSTI SPRECHI E PRIVILEGI DELLA POLITICA

» EVASOPOLI

» ''E IO PAGO!'' - L'USO INSANO DEL PUBBLICO DENARO

» ETICA, MORALE E CORRUZIONE NELLA POLITICA

» IL 'LATO OSCURO' DEL PAESE ITALIA

» LA POLITICA ESTERA

» IN DIFESA DEL CITTADINO

» LA POSTA DEI NOSTRI SIMPATIZZANTI

PRESENTAZIONE

Finalità

Statuto

Organizzazione e sedi

NEWS

Editoriali e comunicati

Incontri ed eventi

Calendario
Incontri ed eventi

Rassegna stampa

Notizie dal territorio

DA VEDERE

Archivio foto

Archivio video

Links

CONTATTACI

Scrivici in e-mail

Iscriviti alla newsletter

PRENOTAZIONE AI CONVEGNI

Prenota il tuo posto

Verifica lo stato della richiesta

PER CONOSCERCI MEGLIO

Armando Della Bella

Girotondidelleidee

Mondo Giovani

Marco Bovo

Davide Gobbo

Meno Sprechi Meno Tasse

MODILAUT

Marco Travaglio

Democrazia e Legalità

VISITA ANCHE

Presidenza della Repubblica

Senato della Repubblica

Camera della Repubblica

Comune di Padova

Provincia di Padova

Regione Veneto

Rassegna stampa del Senato

RICERCA

Archivio articoli

editoriale
incontri-eventi
rassegna stampa
archivio foto
archivio video

RICERCA AVANZATA



RASSEGNA STAMPA

n. 1054 del 12/08/2005

QUATTRO PASSI A PIEDI FANNO BENE ALLA SALUTE

Convengo con l’amministrazione Zanonato che i ciclisti, come tutti gli utenti della strada, debbano rispettare le norme stabilite dal codice della strada: quindi divieto assoluto di percorrere le vie contromano e tantomeno considerare i portici strade coperte quando piove.

Però c’è un «però» e questa forma dubitativa non vuole essere una giustificazione sul comportamento di molti ciclisti, ma un richiamo rivolto all’amministrazione perché è compito dell’istituzione che le vie presentino le garanzie per la sicurezza nel transito anche dei ciclisti soprattutto quando si verificano condizioni atmosferiche avverse, in particolare durante la stagione invernale.

Quali sono gli inconvenienti più frequenti?

Prima di tutto nel centro storico molte vie sono talmente strette che lo spazio a disposizione dei ciclisti, anche se trattasi di vie a senso unico, è talmente limitato che molto spesso nell’essere sorpassati da grosse auto o peggio da furgoni debbono dar prova di sangue freddo e di perfetto equilibrio per non finire sotto le ruote del mezzo. Due esempi fra i molti? L’inizio di riviera Paleocapa nel tratto d’innesto con via Euganea. Oppure la strettoia con stop (molto spesso volutamente ignorato dai mezzi meccanizzati) all’incrocio della stessa Riviera con l’accesso al ponte S. Agostino - via S. Tomaso.

Cito solo questi due punti perché abito in zona. Che fare? Rendere a traffico limitato ambedue le riviere. Il Comune darà il buon esempio abolendo il mezzo belvedere che raramente trasporta qualche turista. Sono quasi certo che da più parti si obbietterà che non è possibile pedonalizzare le riviere perché ci sono scuole, asili e l’albergo Methis.

Si istituisca, se è proprio il caso, il doppio senso di marcia su via Riello e poi quattro passi a piedi fanno bene alla salute dei bambini e degli adulti che gli accompagnano a scuola.

Un discorso a parte deve essere riservato alle strade il cui fondo è costituito da ciottolo di fiume. Nei casi di rifacimenti totali o nei lavori di rapezzatura molto spesso è stato trascurato un principio molto importante che è quello delle pendenze verso i pozzetti di scarico. Bisogna inoltre tener presente che sotto il ciottolo insiste un modesto letto di sabbia, dopo qualche tempo dall’esecuzione delle opere i mezzi pesanti (una volta ovviamente questo non si verificava), soprattutto quelli che trasportano materiali per costruzioni o terra proveniente da scavi, provocano avvallamenti che, poi, alla prima pioggia si trasformano in pozzanghere di varie dimensioni, che vengono successivamente svuotate dalle auto i cui conducenti noncuranti dei ciclisti e dei pedoni inondano dalla testa ai piedi.

Questo è uno dei motivi per cui soprattutto d’inverno i ciclisti transitano sotto i portici. I pedoni in tal caso si rifugiano dietro i pilastri attendendo che la colonna di auto si esaurisca prima di proseguire.

Ultima considerazione. Da molti anni è invalsa la pessima consuetudine di consentire lo scarico dei pluviali dei fabbricati, aventi fronte su strada, direttamente sul piano di calpestio. Naturalmente con questa «licenza» si mette maggiormente in crisi il deflusso delle acque provenienti dalla sola sede stradale. A chi di dovere trovare le soluzioni del caso.

Elio Andreutto Padova


Il Mattino di Padova, 12.08.2005


Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati