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n. 1184 del 19/06/2007

«E' VENUTO ABETE E HA LAVORATO PRODI»

Colloquio tra il segretario ds Fassino e Consorte - Consorte spiega a Fassino: «Il presidente della Bnl dice che non abbiamo i soldi» (5 luglio 2005)

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MILANO — Nei Paesi di tradizione liberale i politici scrivono le regole e le scalate le fanno i finanzieri. In Italia è un po' diverso. Ai primi di luglio 2005 la Bnl è al centro dello scontro economico tra gli spagnoli del Bilbao e i rivali italiani di Unipol. Presidente della banca contesa è Luigi Abete, che appoggia l'offerta del Bilbao. Gianni Consorte cerca soci per la contro-scalata di Unipol, ma tratta anche un accordo-paracadute con gli stranieri. Le 73 intercettazioni indirette dei parlamentari che i magistrati hanno dovuto far conoscere a tutti i difensori, come impone la legge, sono giudicate «rilevanti» dai pm non per le parole dei politici, ma perché questi parlano di affari con gli indagati, svelando i particolari più riservati.

ALLARME ROSSO: «ABETE È DA PRODI» CINQUE LUGLIO 2005

Fassino: «È arrivato qui Abete tutto trafelato».

Consorte: «Cosa voleva?».

Fassino: «Non ho capito niente».

Consorte: «Qual è la proposta?». Fassino: «Proposta non ce n'è (...) Abete ha lavorato Prodi dicendogli che fate l'operazione senza i soldi per gestirla».

Consorte: «Ma questo lo dice lui».

Fassino: «Io ti sto facendo il quadro». Consorte: «Ma, va bè, qual è la proposta.

Fassino: «Ma non mi ha avanzato nessuna proposta». Sempre il 5 luglio, nella telefonata precedente (già nota), Consorte raccomandava a Fassino di non dire ad Abete che Unipol stava trattando anche con i «suoi amici» spagnoli, ma poi rivelava che «il vero problema è che noi non riusciamo a chiudere l'accordo con Caltagirone», il cementiere-editore che con gli immobiliaristi controllava il 27% di Bnl, perché «avanza richieste assurde». Per superare l'ostacolo economico, il 6 luglio Consorte chiede al diessino Latorre: Sarebbe meglio che D'Alema chiamasse Caltagirone». S'ignora se il parlamentare, che non è intercettabile, abbia chiamato. Di certo il 7 luglio Consorte informa Fassino che l'accordo è fatto: «Caltagirone è pronto a vendere e bisogna trovare i soldi». Il 15 luglio Consorte ormai pensa di vincere, ma Abete resta un nemico.

Consorte: «Sostanzialmente ci sono tutte le condizioni per fare l'Opa, facendo anche valore, al limite un po' più alto, per eliminare questa testa di c... di Abete che continua a imperversare, minaccia di qua e di là».

Latorre: «Ho visto».

Consorte: «Nicola ti devo salutare, fammi lavorare».

BERLUSCONI E IL PATTO SU RCS

Dallo sciacchetrà allo sciacchetrà: con il nome di questo vino era passato alle cronache il pranzo del 14 gennaio 2005 che avrebbe siglato, come riferì Grillo (Fi) a Fiorani, un «patto» riservato Berlusconi e Fazio: il via libera politico quantomeno alla scalata Antonveneta. Sei mesi dopo lo stesso vino è citato da Grillo a Fiorani come un messaggio in codice. È il 6 luglio 2005: Fazio ha già deciso di autorizzare Fiorani. E Grillo, dopo averlo visto, annuncia così a Fiorani che si può far festa: «Mi ha detto di preparare la bottiglia dello sciacchetrà». Fazio firma a mezzanotte dell'11 luglio. Fuori dalla Banca d'Italia c'è Grillo, che racconta a Fiorani di aver dato «un abbraccio» al suo «amico» governatore, «ma per prudenza Fazio ha voluto che lo vedessi fuori di lì». Ieri si era scoperto che il 13 gennaio 2005, quando i piani di Fiorani e Ricucci erano ancora segreti, Fazio e Berlusconi parlarono «anche di Rcs». Ora fonti autorevoli, che conoscono tutte le intercettazioni e sono infastidite dalla caccia a brandelli di telefonate, hanno confermato che «sulla scalata alla Rcs è già stato scritto tutto». Dove? Nel libro-intervista di Sergio Rizzo a Bruno Tabacci. A pagina 74 il deputato dell'Udc, contrario ai raid di Fiorani, rivela che il banchiere tentò di comprarlo offrendogli «la vicepresidenza dell'Antonveneta» e precisa: «Quando Fiorani venne da me, l'ultima volta all'inizio del 2005, fu molto chiaro sul fatto che in tutta questa operazione c'entrava anche la scalata al Corriere della Sera, che interessava indirettamente a Berlusconi». (Paolo Biondani e Biagio Marsiglia)


Corriere della Sera, 14.6.2007


Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati