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RASSEGNA STAMPA

n. 1238 del 22/07/2007

FIORANI, SEGRETI E SCALATE

«Ricucci parlava di politici. Il contatto? Zio Rommy»

_________________________________________________________________________

ROMA - Stefano Ricucci aveva raccontato al banchiere Gianpiero Fiorani i suoi rapporti con i politici, le sue mosse per tentare di conquistare la Rcs. Lo conferma lo stesso Fiorani nell'interrogatorio del 10 ottobre scorso, quando viene convocato dai magistrati della procura di Roma. E spiega: «Al di là del finanziamento di Bpi, Ricucci voleva un appoggio di altro tipo, lui cercava in maniera pervicace soci che lo accompagnassero, lo appoggiassero in questa sua operazione. Mi disse apertamente anche che cercava partner che volessero acquistare il 4, 5 per cento cadauno». I rapporti con i politici Fiorani afferma che Emilio Gnutti era contrario a entrare nell'operazione e che ne aveva parlato con Silvio Berlusconi. «Ci fu quella telefonata di quella sera, che (Gnutti, ndr) mi riferì che aveva parlato con il presidente del Consiglio del problema Ricucci. Io la mattina dopo l'ho chiamato espressamente: "Vieni da me". Lui doveva passare comunque per altri motivi e gli ho detto "Ma che cosa hai detto al presidente del Consiglio? Che discorsi hai fatto? Poi gli hai parlato anche di Rcs?". "Ma no gli ho fatto presente del progetto che avrebbe Ricucci" così mi disse lui "del discorso che potrebbe riguardare il fatto che Ricucci cercava altri soci". "E lui cosa ti ha risposto? Il presidente del Consiglio?". "Mah, lui ha risposto che se i soci hanno i soldi facciano l'operazione, se no vedete un po' voi": E io gli ho detto: "Ma scusami, tu fino al giorno prima, fino a ieri mi dicevi che volevi starne lontano, starne fuori, non avere il minimo di coinvolgimento. Perché ti è venuto in mente 'sta frase, così buttata in maniera euforica quella sera lì, in quel contesto?". E lui mi ha risposto che si era fatto trascinare un po' dall' entusiasmo della serata, della comunicazione fatta per Antonveneta, dall'euforia del momento e ha parlato con il presidente del Consiglio »...

P.M.: Senta, assicurazioni di altro genere, non di tipo finanziario, ma di tipo copertura politica o altro, Ricucci ne parlò mai?

FIORANI: Lui mi diceva che aveva... mi diceva che attraverso i suoi contatti politici romani, che erano contatti che andavano da sinistra a destra al centro, lui aveva avuto, aveva cercato contatti con il presidente del Consiglio. Io non ho mai chiesto che tipo di contatti fossero. Lui, tutte le volte che ci si incontrava per l'operazione Antonveneta mi raccontava che la settimana successiva avrebbe incontrato il presidente del Consiglio. Secondo me non l'ha mai incontrato. Mi ricordo che mi diceva il punto di contatto di questi potenziali collegamenti era colui che chiamava lo "zio Rommy", che era considerato... era il senatore Comincioli che era legato a lui da vecchia amicizia, che forse era quello a cui lui aveva delegato il fatto di poter avere un contatto diretto con il presidente del Consiglio. Devo dire che io un giorno ho chiesto anche come mai avesse preso come consulente la "Livolsi & Partner" e lui mi ha fatto un sorriso di risposta. Un sorriso eloquente». P.M.: Della vicenda Rcs con Comincioli e Ricucci ha mai parlato?

FIORANI: Mai parlato, mai.

P.M.: E lei Livolsi lo conosce?

FIORANI: Sì, lo conosco, sì, sì. L'ho conosciuto ai tempi della... quando ha fatto partire la "Livolsi & Partner", poi abbiamo avuto una partecipazione incrociata che poi si è sciolta in Bpl Net, la rete di promotori finanziari. P.M.: Lei ha saputo che Ricucci si era affidato a Livolsi?

FIORANI: Sì, da Ricucci. Tra l'altro, se non ricordo male, confermato in un incontro nel quale era presente il suo avvocato Sinibaldi, non era lui da solo. Quando parlava lui solo tagliavo a metà le cose che diceva, ma quando c'era l'avvocato Sinibaldi, mi sembrava che fosse più curato nelle informazioni che mi dava. Ricucci ci diceva delle cose abbastanza estemporanee, Sinibaldi era quello che gli aveva dato una tabella di marcia anche in questa operazione... ».

P.M.: Ma ai francesi come ci è arrivato? Lei lo sa come è nato?

FIORANI: Secondo me il contatto è tramite Livolsi, vado a memoria.

P.M.: E invece gli spagnoli?

FIORANI: Diceva che aveva anche un contatto in corso con gli spagnoli, questi che sono interessati a poter rilevare l'operazione, entrare in quota di minoranza inizialmente, rileverebbero un 50 per cento di questo pacchetto... Mi disse che erano una finanziaria importante collegata all'allora premier. Al genero del premier... al genero di Aznar... Non mi ha detto come ci è arrivato, io francamente non ero neppure sicuro che fosse vero... E poi so che si è rivolto a Mediobanca per cercare anche con Mediobanca una soluzione... L'incontro aveva lo scopo di offrire questo pacchetto al Patto. L'alleanza con Bpi I magistrati cercano di inquadrare meglio il ruolo della Banca popolare italiana.

P.M.: Il punto che le stiamo contestando, la nostra impressione sulla base delle risultanze in atti, è che lei ha finanziato Ricucci dando semaforo verde all'operazione.

FIORANI: È sbagliatissimo, guardi mi spiace, il dottor Ricucci ha una menzogna spudorata... Il mio direttore centrale Finanza ha subito detto apertamente: "Fermi tutti, non se ne parla proprio di una cosa del genere, non esiste. La Banca Popolare di Lodi non è interessata a Rcs. In maniera molto chiara, molto tranchant. Ma questo che passi alla storia, almeno 'sto pezzo, che a noi della Rcs non interessava assolutamente niente, avevo ben altri pensieri per la testa... ». Nega l'appoggio, dunque, ma è costretto ad ammettere l'abilità di Ricucci. «Di soldi — dice — ne ha fatti tanti proprio, eh ma tanti, tanti, tanti. Non so dove li ha messi. Perché il dottor Ricucci, lo chieda a qualunque operatore finanziario, nessuno si è mai chiesto come facesse a trasformare il titolo più scassato del mondo in oro colato. Il caso emblematico è quello della Lazio, ma anche Capitalia, si ricorda? Quando ha comprato Capitalia si faceva fatica a piazzarla. Lui si è messo a comprare fino a un 5 per cento. Dove c'è stata la famosa frase che il dottor Geronzi ha detto. «"Ricucci? Non lo conosco", ha detto "Chi è?", una cosa del genere. P.M.: Ma perché Geronzi aveva interesse che Ricucci comprasse la Lazio, i titoli della Lazio?

FIORANI: Eh, questo... sono belle domande, non conosco la risposta però. Non so dirle, non so la motivazione per cui... per salvarla, forse, può essere. P.M.: No, siccome l'ha chiesto pure a lei, ci sarà un motivo. FIORANI: A me ha chiesto di poterlo finanziare, io ho detto di no. P.M.: Di finanziare Ricucci per l'acquisto della Lazio?

FIORANI: Sì, sì. E io ho risposto di no. P.M.: Ma lei ha parlato di un patto di sindacato.

FIORANI: Sì, volevano, quando la Lazio era in difficoltà, volevano riformulare un nuovo patto di sindacato e Ricucci avrebbe dovuto essere, così mi disse Ricucci, avrebbe dovuto far parte di questo patto di sindacato nuovo.

Fiorenza Sarzanini


Corriere della Sera, 18.06.2007


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