CITTADINI ATTIVI
sito ufficiale della libera associazione di liberi cittadini
CITTADINI ATTIVI per la democrazia e la giustizia
CITTADINI ATTIVI: SCRIVICI per dire la tuaPer ricevere le nostre comunicazioni

HOME PAGE

Home

Aggiungi ai preferiti

SOSTIENICI

Modalità di Sostegno

Modulo di Sostegno

VI SEGNALO

» COSTI SPRECHI E PRIVILEGI DELLA POLITICA

» EVASOPOLI

» ''E IO PAGO!'' - L'USO INSANO DEL PUBBLICO DENARO

» ETICA, MORALE E CORRUZIONE NELLA POLITICA

» IL 'LATO OSCURO' DEL PAESE ITALIA

» LA POLITICA ESTERA

» IN DIFESA DEL CITTADINO

» LA POSTA DEI NOSTRI SIMPATIZZANTI

PRESENTAZIONE

Finalità

Statuto

Organizzazione e sedi

NEWS

Editoriali e comunicati

Incontri ed eventi

Calendario
Incontri ed eventi

Rassegna stampa

Notizie dal territorio

DA VEDERE

Archivio foto

Archivio video

Links

CONTATTACI

Scrivici in e-mail

Iscriviti alla newsletter

PRENOTAZIONE AI CONVEGNI

Prenota il tuo posto

Verifica lo stato della richiesta

PER CONOSCERCI MEGLIO

Armando Della Bella

Girotondidelleidee

Mondo Giovani

Marco Bovo

Davide Gobbo

Meno Sprechi Meno Tasse

MODILAUT

Marco Travaglio

Democrazia e Legalità

VISITA ANCHE

Presidenza della Repubblica

Senato della Repubblica

Camera della Repubblica

Comune di Padova

Provincia di Padova

Regione Veneto

Rassegna stampa del Senato

RICERCA

Archivio articoli

editoriale
incontri-eventi
rassegna stampa
archivio foto
archivio video

RICERCA AVANZATA



RASSEGNA STAMPA

n. 1269 del 19/08/2007

PRIVILEGIATI SÌ, MA A CARO PREZZO

Si ricredano gli scettici: "Noi in Parlamento portiamo alta professionalità. E la professionalità si paga. Rapportate a funzioni, responsabilità, qualità del lavoro e metodologia d'ingresso, le retribuzioni dei dipendenti parlamentari sono adeguate alle leggi del mercato". Silvano Sgrevi, documentarista della Camera e segretario Uil degli organi costituzionali, non ha dubbi: le paghe eccellenti delle due Camere compensano "professionalità e sacrifici".

Quali sono i sacrifici?

"Puoi essere richiamato dalle ferie in qualsiasi momento, essere distaccato per mesi all'estero, al Parlamento europeo. E questo a livello familiare comporta grandi problemi. Non sono poche le coppie che hanno problemi di relazione. La più preparate capiscono cheil sacrificio viene compensato da un alto livello di vita per i familiari. Ma per il resto si sfiora il disastro. Il sindacato ha tentato di verificare le situazioni relazionali e matrimoniali dei dipendenti. Non siamo andati in profondità: ci siamo spaventati per quello che abbiamo trovato".

Cominciamo dall'inizio della carriera, la selezione. Davvero così dura?

"Per Camera e Senato è spietata. Concorsi veri, selezione vera: esattamente come la pubblica opinione chiede".

D'accordo, ma le retribuzioni appaiono decisamente esagerate.

"Il nostro orario di lavoro è però di 40 ore settimanali e comprende anche gli straordinari. Qui si lavora veramente. Una discussione politica in aula non viene interrotta perché l'orario dei dipendenti è terminato. Si va via solo quando l'attività è esaurita. E poi ci sono le rinunce".

Rinunce? E quali?

"Quelle sindacali, per esempio. Noi non abbiamo mai fatto scioperi. E non è che i problemi non ci siano. Nell'85 abbiamo protestato al Senato, ma non abbandonando il posto di lavoro. Semplicemente ci siamo messi un fiore all'occhiello per segnalare la nostra protesta".

E a cos'altro rinunciate?

"Per difendere i nostri diritti non possiamo ricorrere al giudice ordinario. I dipendenti parlamentari devono sottostare a un giudizio interno, alle procedure dell'autodichia. In caso di controversie siamo sottoposti al giudizio di una commissione composta da deputati o senatori. E qui si verificano non poche incongruenze. Tu magari sei costretto a fare ricorso contro un provvedimento dell'Ufficio di presidenza, ma è lo stesso organo del secondo grado di giudizio".

Privilegi pensionistici: retributivo per tutti, età d'uscita bassissima. Può durare?

"No. Nessun dubbio sulla necessità di passare a una previdenza allineata a quella degli altri lavoratori. Ma sulle modalità vogliamo discutere. Se vuoi personale con grande attaccamento alle istituzioni per le quali lavorano devi per forza dargli dei riconoscimenti".


L'Espresso, 17.8.2007


Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati