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RASSEGNA STAMPA

n. 1375 del 06/11/2007

I TAGLI ALLA POLITICA? GIÀ SPARITI

Il governo aveva annunciato risparmi per 1,3 miliardi in Finanziaria. Ma proteste, ripensamenti, ritocchi hanno già ridotto la cifra a un terzo. E non è finita

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Roma - Il ministro per l’Attuazione del programma, Giulio Santagata, ce l’aveva messa proprio tutta per preparare un disegno di legge sul taglio dei costi della politica che risollevasse gli indici di gradimento dell’esecutivo. E non lo facesse passare alla storia come l’inventore del cervellotico «albero del programma», un diagramma di flusso ancor più indigesto delle 281 pagine dei desiderata dell’Unione.

Nello scorso luglio il provvedimento fu varato dal Consiglio dei ministri tra squilli di trombe che esaltavano gli 1,3 miliardi di risparmi previsti a regime. Lo sfilacciamento della maggioranza e il solito intasamento dei lavori parlamentari hanno indotto Prodi e il suo fidato consigliere a inserire buona parte di quelle norme in Finanziaria. Nel travaso, però, si sono persi circa un miliardo di tagli e, dopo l’ok della commissione Bilancio di Palazzo Madama, il contenimento dei costi è sceso a quota 419 milioni.

Enti locali Il piatto forte del progetto di Santagata era la riduzione del 20% del numero di consiglieri e assessori che avrebbe dovuto generare circa la metà dei 500 milioni di risparmi previsti per gli enti locali. In manovra questo comma non è entrato, ma è rimasta la riduzione del numero degli assessori comunali e provinciali da 16 a 12 componenti. Restano un giro di vite sulle indennità, sulle aspettative e sul cumulo degli incarichi che, secondo il relatore della legge di bilancio Legnini, dovrebbero bloccare 313 milioni di spese.

Circoscrizioni Nelle intenzioni dell’esecutivo questi miniparlamenti sarebbero dovuti scomparire in almeno 70 Comuni e per quelli con meno di 60mila abitanti i consiglieri avrebbero dovuto lavorare gratis. Niente di tutto questo: rimarranno anche nei Comuni con 30mila abitanti. In ogni caso, come spiega la relazione tecnica della Finanziaria, eventuali risparmi non possono essere portati a miglioramento dei saldi di finanza pubblica essendo potenzialmente spendibili da parte degli stessi enti locali.

Comunità montane Originariamente era previsto un limite di 600 metri sul livello del mare per le Alpi e di 500 metri per gli Appennini affinché si potesse partecipare a una comunità montana. Il tetto è saltato, ma è introdotto il divieto di partecipazione ai comuni costieri. I risparmi sono stati stimati in 66 milioni, ma l’Uncem (l’associazione di categoria) è sempre sul piede di guerra.

Enti inutili Il ddl Santagata contava oltre 300 enti inutili e proponeva di sfrondarne 110, la Finanziaria inizialmente ha compresso la riduzione a 17, poi scesa a 14 in Commissione dove si sono salvati l’Ente nazionale risi, la Lega navale italiana e la Fondazione Guglielmo Marconi di Bologna. Sul taglio dei consiglieri nelle società pubbliche e sul tetto degli stipendi ai manager non vi sono certezze.

Indennità. Per cinque anni saranno bloccati gli stipendi di deputati e senatori per un risparmio atteso di 20 milioni. La bocciatura dell’emendamento Villone che limitava le spese degli organi costituzionali al 50% dell’inflazione programmata è indicativa dello sgradimento del Palazzo verso qualsiasi forma di austerity. (Gian Maria De Francesco)


Il Giornale, 5.11.2007


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