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n. 1526 del 15/05/2008

LIBANO : ANCORA CONFLITTI , POCHE SPERANZE SE NON SI CERCA L'UNITA'

Dopo oltre quindici anni di guerra civile è di nuovo il tessuto unitario del Libano che è messo a dura prova con il golpe di Hezbollah, che è stato e tuttora aiutato sia dalla Siria sia dall'Iran. Infatti, la terra Libanese si è trasformato in una terra di conflitto tra Stati Uniti d'America , Siria, l'Iran e gli Hezbollah.

Il governo Siriano non ha mai digerito il ritiro delle sue troppe del Libano che durava tre decenni. Da tempo molti paesi arabi, ed anche paesi non arabi, chiedono alla Siria di utilizzare la propria influenza in Libano per fare pressioni sugli Hezbollah di Hassan Nessrollah, con l’obiettivo di spingere quest’ultimo ad accettare le iniziative araba ed internazionali per risolvere la crisi libanese eleggendo un presidente per il Libano, costituendo un governo di unità nazionale e modificando la legge elettorale.

Da molti anni i vari gruppi politici e religiosi si accusano a vicenda di tradimento, di servire i paesi stranieri per destabilizzare il paese medio orientale. La situazione attuale in Libano non permette facili speranze. La crisi economica, sopratutto, attanaglia uno stato pesantemente indebitato. A livello politico è necessario responsabilizzare gli attuali partiti e gruppi politici del Libano perché prendano a cuore la pace del loro paese.

Come diceva uno dei maggiori intellettuali Libanesi Abdel Hamid Karamé: "Ogni comunità del Libano, quale che sia la sua importanza, rinunci definitivamente, e in parole, e per convenzione, all'idea di fare del Libano una patria per una sola comunità".


Shorsh Surme, giornalista curdo-iracheno corrispondente, in Italia, della TV satellitare curda


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