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RASSEGNA STAMPA

n. 1537 del 25/06/2008

TROVATI GLI YACHT DEGLI EVASORI TOTALI

L' operazione La Finanza controlla gli scafi del lusso. Un «capitano» con 49 case e reddito di 540 euro al mese - Treviso, possiedono barche e fuoriserie ma dichiarano zero al fisco Gli investigatori veneti: finirà con tanti patteggiamenti, come è successo nel caso di Valentino Rossi

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Ma dove vai se la barca non ce l' hai? Status symbol dei neoricchi, il cabinato fa scena sia nel mar di Sardegna che, più modestamente, al Lido di Jesolo. Qui, è probabile, gli aspiranti-Briatore del Nordest, ma a «reddito zero o quasi» dichiarato, hanno gettato l' ancora dei loro yacht. E questa estate continueranno a navigare, facendola franca. «I guai arriveranno subito dopo, quando i nostri riscontri saranno conclusi e l' Agenzia delle Entrate chiamerà a rapporto i cittadini che credono di essere i più furbi», afferma il colonnello Claudio Pascucci, comandante della Guardia di Finanzia di Treviso, che ha coordinato l' operazione di intelligence, scovando un gruppetto di evasori del Nordest, il cui profilo personale e patrimoniale la dice lunga.

Spariamo la più grossa: un professionista cinquantenne residente a Treviso («ma originario del Sud», precisa il finanziere) possessore di una barca del valore di 160.000 euro, intestatario di 49 appartamenti (stime catastali da un minimo di 70 a un massimo di 200.000 euro), nel 2006 ha dichiarato al fisco 6.500 euro.

«Questo signore, come altri, dovrà chiarire con quali risorse ha potuto acquistare gli immobili», puntualizza Pascucci. E aggiunge: «Siamo soltanto agli inizi, penso che le indagini bancarie riserveranno altre clamorose sorprese».

La barca, dunque, come indice di ricchezza e punto di partenza per accertamenti successivi. I finanzieri hanno passato al setaccio gli acquisti di cabinati per una cifra superiore a 100.000 euro (secondo il registro Nautico, ma, in concreto, il valore è del 30/50 per cento in più), effettuati tra il 2004 e il 2007. Poi, sotto la lente di ingrandimento sono finiti 111 soggetti. Restringendo la rosa dei «paperoni nullatenenti», i casi più scandalosi si riducono a una ventina. Questi appassionati di nautica (acquirenti di unità che oscillano tra i 100.000 e i 600.000 euro) presentano «una scheda» (così la chiama Pascucci) da esaminare con molta attenzione.

Qualche caso emblematico di «ignari» (per adesso) cittadini nel mirino, oltre al citato professionista di Treviso: c' è, per esempio, un tizio di Mogliano Veneto (chissà se riesce a riconoscersi nel profilo, e ad allarmarsi), classe 1949, gestore di un agriturismo, che, nel 2006, ha dichiarato «0» (zero) redditi. Possiede una barca da 127.000 euro ed è intestatario di tre immobili. Poi c' è un tale di Salgareda (un paesotto dalle parti di Conegliano Veneto) - zero reddito dal 2003 al 2006 - socio di una sas, che ha comprato un' unità nautica da 120.000 euro, e possiede tre appartamenti.

Infine, ecco il commerciante (articoli di promozione pubblicitaria) di Villorba, alle porte di Treviso, con yacht da 360.000 euro, zero redditi dichiarati nel 2005, tre immobili, tre auto di lusso, tra cui una Bmw da 100.000 euro. «Ha presente la storia fiscale di Valentino Rossi? - chiosa il colonnello Pascucci - Anche qui, finirà con un patteggiamento. D' altronde, il nostro è un campanello d' allarme che deve far riflettere».

Il sociologo Paolo Feltrin aggiunge: «Il Nordest evade come in altre parti del Paese. Ciò premesso, c' è da chiedersi se il reddito reale, in Italia, non sia sottostimato. E a fronte di un cospicuo volume di esportazioni, siamo sicuri che i dati diffusi sulla bassa produttività siano esatti?». (Fumagalli Marisa - ha collaborato Mauro Pigozzo)


Corriere della Sera, 22.06.2008


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