Finalmente! Bene ha fatto il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta ad avviare la cosiddetta ”Operazione Trasparenza” con la pubblicazione, in internet, di tutte le “consulenze” degli Enti Pubblici che operano sul territorio, trasparenza che da tempo noi “CITTADINI ATTIVI” chiediamo, non solo nella pubblica amministrazione, ma anche nei partiti, in quanto entità riceventi il rimborso elettorale (finanziamento pubblico) che ammonta a circa 200 miliardi del vecchio conio all’anno - per un totale di circa 1000 miliardi di lire (!) - per una legislatura, intera od interrotta che sia.
Non capisco perciò la perplessità di chi, specie se sostenitore della legalità e della trasparenza, si oppone alla proposta di avviare, in Padova, una commissione bypartisan di verifica e controllo delle spese in consulenze esterne effettuate dalle ultime due amministrazioni patavine, spese che, per quest’ultima amministrazione, in 18 mesi sono state calcolate in 8mln di euro salvo poi lievitare, ad ulteriore verifica, pare a 14,5mln di euro (circa 30mld di lire). E’ un dovere istituzionale verso il cittadino, ora sempre più in difficoltà a raggiungere la fine del mese, che ha il diritto di sapere come viene impiegato il suo denaro, ed ogni Amministrazione si deve sentire onorata nel poter dimostrare di saperlo fare al meglio.
L’importante non è vedere chi più spende ma chi spende meglio senza ridurre i servizi sociali ai cittadini o aumentare loro le tasse, senza dover, per esempio, aumentare il prezzo dei parcheggi o asfaltare spazi aperti a nuovi parcheggi solo per rimpinguare le “casse” del Comune. Genera certo perplessità lo spendere 1.800 euro per il censimento delle fioriere, ma ancor di più genera sgomento lo spendere 112mila euro per lo studio della costituzione di una STU (Società di Trasformazione Urbana) salvo poi abbandonare il progetto.
Ora tutti si affannano a precisare che non erano “consulenze” ma solo “collaborazioni”, “incarichi”, “assegnazioni” od altro, operando così un sottile distinguo che serve solo a confondere le idee al povero cittadino. In realtà si è speso denaro pubblico per incarichi esterni forse non valorizzando opportunamente la professionalità di circa 2000 dipendenti, in gran parte dotati di grande dedizione e voglia di fare.
Quale criterio adottare per valutare con imparzialità le spese effettuate? Oltre agli importi, rendiamo pubblici, al singolo cittadino, anche le relazioni redatte a consuntivo di ogni singolo impegno di spesa. Il cittadino avrà così modo di verificarne i risultati sul territorio e si sentirà responsabilizzato nel pagare le tasse. La pubblica Amministrazione, invece, si sentirà stimolata nel gestire con responsabilità ed al meglio il frutto della quotidiana fatica dei suoi concittadini.