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n. 1642 del 03/01/2009

DE MAGISTRIS E FORLEO ALL' ATTACCO: C' È UNA MAGISTRATURA DEVIATA

Il ritorno Insieme per un convegno a Pescara. La toga napoletana: in Calabria alcuni colleghi collusi

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ROSETO DEGLI ABRUZZI - C' è una «magistratura corrotta», dice Luigi De Magistris. C' è una «infiltrazione della magistratura deviata nei poteri forti», fa eco Clementina Forleo (foto). Pesanti come macigni, le parole dei due magistrati allontanati dai propri uffici dal Csm nel convegno del premio Borsellino a Roseto degli Abruzzi (Teramo).

Dal tema ufficiale («La giustizia è uguale per tutti?») la discussione prende anche su un binario diverso. L' ex pm di Catanzaro, ora giudice del riesame a Napoli, va al sodo. «La democrazia attraversa un momento di difficoltà per l' applicazione diseguale della legge». Per gli emarginati i processi viaggiano «rapidissimi»; per i colletti bianchi «la gran parte delle volte finiscono in prescrizione». Il principale responsabile non è la politica, ma il «conformismo giudiziario» di quei giudici che «prevengono le raccomandazioni per accontentare il potere», aggiunge assicurando però: «Parte considerevole della magistratura fa in modo esemplare il suo lavoro».

Per Forleo sono stati magistrati come De Magistris che «scoperchiando pentole che non dovevano essere scoperchiate hanno toccato il punto nevralgico della pericolosità del sistema». Magistrati autonomi che pagano i loro «fisiologici errori molto più degli altri», mentre «il potere politico e quello giudiziario vogliono giudici allineati. Chi ha il coraggio di dissentire, finisce per essere considerato pazzo». Va affrontato «il nodo dei rapporti tra criminalità organizzata e potere, inteso come la criminalità della politica corrotta, della magistratura corrotta e dei pezzi delle istituzioni corrotti», aggiunge De Magistris, ma c' è chi «nelle istituzioni mette il freno».

Forleo punta il dito contro Giuseppe Chiaravallotti (vice presidente Autorità privacy, ex pg di Reggio Calabria, ex governatore della Calabria, indagato nell' inchiesta Poseidone di De Magistris): «In una conversazione intercettata, ebbe a dire che De Magistris avrebbe passato gli anni a difendersi. Una battuta? È ciò che sta accadendo. Ma nessuno si è indignato». Ne ha anche per l' ex presidente Anm, Simone Luerti: «Ottimo giudice che farà carriera, quando De Magistris fu mandato via, disse che il Csm stava facendo giustizia. Si scoprì che aveva rapporti con Saladino e con Mastella, indagati da De Magistris. Disse che conosceva Saladino da 10 anni e in suo soccorso arrivarono i vertici della magistratura, ma si seppe che si era incontrato con Saladino e Mastella. Disse che era stato un incontro casuale. Peccato che nell' agenda di Saldino c' era scritto dell' incontro». Luerti precisò che al tempo dell' incontro nessuno sapeva dell' esistenza di un' inchiesta.

Entrambi criticano il sistema delle correnti nella magistratura. «Rispondono a una logica clientelare e di spartizione del potere, assegnano gli incarichi direttivi a persone che rispondono a logiche di potere, che appartengono a quei poteri forti e quindi devono necessariamente ubbidire a quei potentati politici ed economici», dice Forleo. (Giuseppe Guastella)


Corriere della Sera, 19.10.2008


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