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n. 1802 del 17/06/2009

IRAN : PER LA PRIMA VOLTA PROTESTE IN PIAZZA CONTRO L'ESITO ELETTORALE

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Venerdì 12 giugno scorso è successo qualche cosa di più importante dell'elezione di un nuovo presidente della Repubblica Islamica dell'Iran.

Ormai tutto il mondo sa che Ahmadinejad è stato rieletto per la seconda volta, ma per fortuna sa anche che vi è un movimento riformista che è disposto a lottare e a protestare a favore del cambiamento nel paese. Infatti, la massiccia protesta di Teheran lo dimostra. Da ieri sera fino a questo momento sono scesi più di 2 milioni di persone per le strade della capitale dell'Iran.

Ma purtroppo la risposta repressiva del regime ha causato finora 7 morti e molti feriti. Proprio stamattina i famigerati Pasdaran, le guardia della Rivoluzione, hanno cominciato a sparare sulla folla nella Piazza Azadi (Libertà) al centro della città di Teheran.

Dopo trent'anni dalla rivoluzione teocratica di Khomeini il paese si trova diviso. Da una parte la società civile Iraniana composta per lo più da giovani. D'altra parte una gerarchia clericale degli ayatollah, un'elite altamente privilegiata. Ma la vittoria di Ahmadinejad "con il 63% dei voti" e la repressione delle proteste potrebbe essere l'inizio della "seconda rivoluzione". Ricordiamo che la prima rivoluzione è stata quella dell'eliminazione dello Scià nel 1979.

Nel 30° anniversario della Repubblica islamica, è la prima volta che l'esito delle elezioni costringe i cittadini a scendere in piazza senza paura contro gli intoccabili a difesa della legalità.


Shorsh Surme, giornalista curdo-iracheno corrispondente, in Italia, della TV satellitare curda


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