POLITICA E COERENZA: NON CAPIAMO LA RELAZIONE !
Luciano Violante, Ds, alla Camera dei deputati, il 28 febbraio 2002 così si espresse:
«Ieri l'onorevole Adornato ha ringraziato il presidente del nostro partito (Massimo D'Alema, ndr) per aver detto che non c'è un regime. Io sono d'accordo con Massimo D'Alema: non c'è un regime, sulla base dei nostri criteri. Però, cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi che non avevamo fatto una legge sul conflitto d'interessi, non avevamo tolto le televisioni all'onorevole Berlusconi... Onorevole Anedda, la invito a consultare l'onorevole Berlusconi, perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena - non adesso, nel 1994 quando ci fu il cambio di governo - che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l'onorevole Letta... A parte questo, la questione è un'altra. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto d'interessi (la legge sul conflitto d'interessi, ndr), avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni... Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte!».
Non desideriamo formulare un giudizio di merito. Siamo anche consapevoli che il gruppo Mediaset garantisce il lavoro a moltissime famiglie italiane. Quello che ci preme capire è se la credibilità è ancora un valore in politica e quale sia la coerenza morale che lega gli obiettivi politici confessati a Montecitorio e le promesse elettorali o gli impegni di programma spesso dichiarati con clamore in TV. Parafrasando il comico Maurizio Crozza, verrebbe da dire: “Non capiamo la relazione!”
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