SE UNA PROVINCIA FUNZIONA....
Di Maria Andropoli (del 19/01/2009 @ 19:24:39, in Pubblica Amministrazione, linkato 1908 volte)

Ci si affanna sempre a parlare tanto e male della Calabria, per la n’drangheta, in primis, e poi per tutti gli altri servizi che non vanno tra enti ed istituzioni. Non si può negare che ci siano molte cose che non funzionano, ma a quelle poche cose in regola non è dato il giusto riconoscimento. Parliamo della provincia di Cosenza.

In barba a tutto e tutti viaggia a gonfie vele, è il primo ente in Italia ad aver approvato, in anticipo sui tempi a disposizione, il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario per il 2009 ed il bilancio pluriennale fino al 2011, raccogliendo la quasi totalità dei voti a favore. Il tutto svolto secondo le disposizioni ministeriali, come lo stesso presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha dichiarato. Tutto ciò fa essere la Provincia di Cosenza un ente sano e senza debiti fuori bilancio, che svolge le proprie competenze secondo legge e coscienza.

La conferma arriva anche dalla Corte dei Conti che le ha riconosciuto essere l’unica provincia calabrese ad avere i conti in ordine. Molti gli investimenti fatti in questi anni dalla giunta di Oliverio: edilizia pubblica, scuole, viabilità ed impianti sportivi. Altrettanti investimenti sono previsti a tutto campo nel prossimo triennio, dal turistico allo sport, passando per il sociale, e anche la nascita di un fondo provinciale per la prevenzione del fenomeno usura cui si vuole dedicare particolare attenzione.

Insomma una provincia che vuole fortemente crescere in positivo pur avendo poco aiuto sia dallo Stato, sia dalla Regione. Se questo è il risultato, è bene continuare su questa strada, poiché il gradimento riscosso dal presidente Oliverio, l’ha portato al terzo posto nel sondaggio “Governance Pool” del Sole24 Ore.

Ma la buona amministrazione non deve ruotare intorno alla fede politica, ma alla voglia ed alla forza di voler cambiare in meglio. La Calabria a questo punto è veramente soltanto n’drangheta e mafia? Quando si smetterà con questa etichetta appiccicata addosso ai buoni calabresi?