Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Purtroppo non accenna a diminuire la forte tensione che si registra nelle industrie del Veneto. La situazione è a dir poco al collasso. Numerose sono le grandi, medie e piccole aziende che hanno posto in cassa integrazione i propri dipendenti.
Il presidente Finozzi, durante l’ultimo consiglio regionale, ha sostenuto che dalla crisi si può uscire. Bisogna comunque monitorare con attenzione tutto il movimento del mercato lavoro e ha reso noti gli strumenti approntati dalla Regione come il CREL (conferenza regionale sulle dinamiche economiche del lavoro) e gli interventi finanziari a sostegno dei Consorzi, per quanto riguarda i fidi alle piccole e medie imprese, contenuti nella finanziaria 2009, approvata tra l’altro nei tempi necessari, proprio per fare fronte alla crisi.
Lo stesso rappresentante degli industriali Tomat, ha tenuto a precisare che il calo demografico ha reso la regione ad alto rischio invecchiamento. Bisogna quindi riuscire a individuare dove manca la mano d’opera e dove essa è in esubero. Questo avverrebbe attraverso la riqualificazione professionale, la riduzione della spesa pubblica e l’azione di fiducia da parte delle banche. I cittadini hanno bisogno anche di questo e di politiche credibili, ha aggiunto Tomat.
In conclusione, è la buona politica che deve funzionare per uscire dallo stallo. Non servono le manie di grandezza solo per far salire l’indice di gradimento. Servono invece scelte certe che portino a dei risultati, anche con un piccolo passo per volta, probabilmente strategia più gradita ed indicatrice di serietà.
La crisi finanziaria ora in corso colpisce tutti, indistintamente, anche quegli Stati nazionali e quelle realtà locali che si riteneva fossero comunque immuni da tali fenomeni di crisi. Al nordest prezzi bloccati fino a Natale. E' questo un altro modo per fronteggiare la crisi e far si che il potere d'acquisto delle famiglie non vada a rotoli del tutto. Oggi le regioni italiane si affrettano a varare provvedimenti per tutelare i lavoratori. La situazione economica soffre in maniera drammatica, l'inflazione è in frenata con la benzina che ora costa molto meno, ma, non si capisce perché, continuino invece ad aumentare luce, gas ed generi alimentari.
Nello specifico ad esempio la regione Veneto ha firmato un accordo con i commercianti e con la Confartigianato di settore affinchè i prezzi di pasta, pane e prodotti di pasticceria restino invariati. L'intervento darà sollievo alle famiglie, nello stesso tempo garantirà uno sbocco commerciale per la salvaguardia delle aziende venete e quindi dei posti di lavoro.
Il problema è dovuto anche al mancato adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori da dieci anni a questa parte mentre l'inflazione ha continuato a crescere. La cassa integrazione in veneto è aumentata fortemente (+47% l'ordinaria), a settembre la mobilità ha toccato quota 13.243, il 21% sono stranieri. C'è bisogno quindi di tutela, reperire mezzi e fondi (si sta trattando con Roma per 40 milioni di euro) per arginare i problemi più gravi e far ripartire l'economia anche grazie alle banche che hanno evitato di chiudere i crediti alle imprese.
Il timore più grande è poi provocato dalla recessione in Germania. Infatti il mercato tedesco è il più importante per il nordest. Settori come la meccanica, il tessile, l'arredo, esportano fino al 60% della produzione.
E pensare che “Cittadini Attivi” già da tempo aveva messo in luce questi annosi problemi, le retribuzioni povere dei lavoratori, il basso potere d'acquisto delle famiglie, gli innumerevoli sprechi dello Stato, i mutui, le pensioni. Tutto documentato, nulla viene lasciato al caso dall'associazione e quello che si temeva purtroppo si è avverato. Allora è ora di smuovere le acque se non vogliono farci sprofondare.
|