Mercoledì 28 maggio 2008, ore 20.30, a PADOVA, Sala Comunale FORNACE CAROTTA, Pubblico Convegno con Oliviero BEHA, Andrea CINQUEGRANI, Bruno DE VITA, Ferdinando IMPOSIMATO, Luca TESCAROLI, Sonia TONI e Marco TRAVAGLIO
Ritengo che l'incontro del 28.5.08 sia stato molto proficuo e interessante.Ho apprezzato soprattutto l' intervento di Travaglio circa il comportamento di Bertinotti e del giornale Liberazione.Non si puo' infatti, a mio modesto modo di vedere, pretendere di mettere in primo piano i problemi della "classe operaria", se gli organi d'informazione sono nelle mani di poche personaggi come il sig.Berlusconi.Il conflitto d'interessi che investe il presidente del consiglio non è un fatto marginale della vita polica italiana.Ha fatto bene Travaglio a ricordare a tutti gli esponenti della cosidetta "sinistra" che il controllo delle tv, e dell'informazione, ha una ricaduta negativa sul modo di pensare degli italiani.Perche' negli anni 90 il centro sinistra non si impegno' adeguatamente per far passare le leggi contro il conflitto di intereresse? Perche' ancor oggi un giornale come Liberazione non mette al centro della sua battaglia il problema della libera informazione? Ha forse ragione il Sig.Fassino quando sostiene che il problema del conflitto d'interesse non da' da mangiare a nessuno e che in fondo non fa crescere il paese? Io credo di NO!L'unico modo per sviluppare una nuova intelligenza capace di risolvere i problemi e' quello di informarsi in modo libero.Senza libera informazione non vi puo' essere pensiero critico.Senza pensiero critico e costruttivo la nostra società e destinata all'immobilismo e al fallimento. Cordiali saluti Max.
Di
Max (mailto:msartorato@tiscali.it)
(inviato il 30/06/2008 @ 18:00:40)
Caro Max, non posso non concordare con te perchè sostieni l'affermazione di un principio che da sempre, a gran voce, chiedo alla classe politica di risolvere: il conflitto d'interesse. Purtroppo ritengo che ormai il nostro Paese sia troppo pervaso da situazioni in palese conflitto d'interesse e che nulla hanno a che fare con la tutela del pubblico interesse. Ogni Paese moderno e civile si è dotato di una legge per gestire il "conflitto d'interesse". In realtà è sempre annunciata ma mai approvata, usata come ricatto ed arma politica contro l'avversario. La verità è che il “conflitto d'interesse” esiste a destra come a sinistra, al centro come alle estreme. Forse è per questo che da 15 anni non si vuole approvare una legge che lo regolamenti. Ed è una strumentalizzazione invocarlo solo per combattere politicamente Berlusconi. E' invece un dovere civico verso il cittadino elettore che ha il diritto di essere garantito sulla corretta e sana gestione del pubblico denaro e sulla assoluta imparzialità di chi è stato chiamato a gestire il potere, qualsiasi sia la forza politica alla quale egli appartiene. Sono convinto che se una tal legge fosse approvata, il clima politico sarebbe migliore e le cose, per tutti noi, andrebbero decisamente meglio. Invece siamo soffocati da un macigno che impedisce il sorgere, in politica, di nuove giovani potenzialità ricche di giusti ideali.
Di
Armando Della Bella, coordin. di CITTADINI ATTIVI
(inviato il 30/06/2008 @ 18:01:11)
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